Bioetica

BIOETICA E RIABILITAZIONE

 

Questo documento contiene rilevanti considerazioni sul piano psicologico, antropologico e sociale, applicate alla più moderna cultura scientifica in ambito riabilitativo. Come è sottolineato nella presentazione del documento, viene richiamata l’attenzione di tutti i professionisti della riabilitazione e di tutti coloro che hanno pubbliche responsabilità in materia sanitaria ed assistenziale “alle loro responsabilità culturali, sociali ed anche epistemologiche.”

Crediamo sia inevitabile riconoscersi nello sfondo filosofico ed epistemologico del documento, per quanti come noi appartiengono alla cultura psicomotoria, in quanto esso privilegia una prassi relazionale, capace di sublimare il mero essere-con-l’altro, nel ben più arduo, ma anche esistenzialmente ben più autentico, essere-per-l’altro.

 

Presentazione

A pochi sfuggirà il rilievo di questo testo, che amplia la tradizionale prospettiva della bioetica clinica, attivando considerazioni psicologiche, antropologiche e sociali di estremo rilievo. I lettori più attenti noteranno come in queste pagine si sottolineano sì i meriti indiscussi della medicina “scientifica”, ma si insista altresì e soprattutto sull’immensa importanza che possiede un impegno interdisciplinare, integrato e umano al problema della disabilità in vista del suo trattamento ottimale. Per quanto lucide, coerenti ed anche sofisticate possano essere le dimensioni dottrinali dell’ etica medica e della bioetica, resta fermo che nessuna prassi di cura può essere fino in fondo se stessa se ritiene di potersi radicare esclusivamente nella forza del pensiero: è l’incontro con chi chiede di essere curato a rivelarsi in ultima istanza decisivo: un incontro per la cui serietà non può bastare, ovviamente, una generica buona volontà e meno che mai una calda, generosa, ma tante volte inconcludente, emotività.

Questo documento del CNB vuole richiamare tutti gli operatori del settore e tutti coloro che hanno pubbliche responsabilità in materia sanitaria e assistenziale alle loro responsabilità culturali, sociali ed anche epistemologiche. Ma vuole altresì, e bisogna sottolinearlo fino in fondo, ricordare che l’autenticità della bioetica si manifesta nel momento in cui essa dimostra di avere la forza di alimentare una prassi relazionale, capace di sublimare il mero essere-con-l’altro nel ben più arduo, ma anche esistenzialmente ben più autentico, essere-per-l’altro.

 

Francesco D’Agostino
Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica

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